Alla scoperta del riso

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6 generazioni per imparare a conoscerlo, 3 stagioni per vederlo crescere, 12 mesi per farlo maturare dopo il raccolto, 1 secondo per innamorarsi : visita all’azienda risicola GALLO alla scoperta del riso.

Buongiorno cari ma lo sapete che nel mondo esistono più di 140.000 differenti varietà di riso è solo in Italia ce ne sono ben 126 tipi? Vorrei condividere con voi le interessanti cose viste e apprese durante la mia recente visita all’azienda GALLO, alla scoperta del riso. Il brand riso GALLO è il più conosciuto in Italia, è il riso della tradizione. Iniziata l’attività a Genova nel 1856, l’azienda si è poi evoluta negli anni ampliando la sua produzione e spostandosi a Robbio Lomellina,  il cuore della rice vallery italiana. 

Lo sapete perchè ha preso il nome riso GALLO? In origine le diverse varietà di risi venivano contrassegnate con le immagini degli animali (il leone, il cigno, l’aquila, l’elefante, il cervo e il gallo) che comparivano sui sacchi di riso (allora veniva messo nei sacchi per la vendita ai commercianti. Il simbolo del gallo contrassegnava la varietà migliore così diventa ben presto il simbolo dell’azienda stessa e iniziano il confezionamento in scatola per il consumo al dettaglio e con il carosello parte la stagione delle campagne tv facendo la comparsa il galletto animato con il suo famoso CHICCHI RICCHI. I colori scelti per il galletto non sono a caso, ma simboleggiano il tricolore della bandiera italiana per sottolineare la italianità del marchio

Da qui l’azienda ha proseguito con innovazioni e conquiste grazie anche al nuovo centro ricerche fino ad arrivare a mettere sulla nostra tavola il riso parboiled, i risi conditi, i risi pronti espressi (da cuocere nel microonde in pochi minuti) o in box solo da scaldare per le esigenze ormai sempre più comuni di consumare il pasto fuori casa.

I punti di forza dell’azienda sono il fatto che puntano sulla qualità, hanno un occhio vigile alle esigenze del consumatore (vedi il passaggio dal sacco alla confezione in scatola per il consumo familiare, oppure i risi pronti e in box). La loro mission appunto è quella di diffondere la cultura del riso e del risotto nel mondo con innovazioni continue che lo adattano alle esigenze del consumatore.

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La visita dell’azienda è stata molto interessante perchè ho avuto modo di vedere l’azienda agricola dove avviene la semina del riso, di scoprire che la semina può avvenire sia in acqua, modo tradizionale, si mette l’acqua in risaia e poi si semina oppure prima si semina come se fosse il grano a file interrate e poi la sommersione con acqua avviene circa un mese dopo la semina…. di vedere le enormi attrezzature che utilizzano, grossi trattori con ruote in ferro, attrezzature fatte ad hoc per loro da artigiani o piccole ditte perchè non esistono macchinari standard ma vengono adattati al tipo di lavorazione che un’azienda decide di adottare … sì perchè ognuno ha il suo sistema di semina. In australia usano il mezzo aereo, in cambogia ancora il metodo manuale ma senza andare lontano, anche in Italia il sistema varia da zona a zona. E’ sorprendente vedere come, quello che prima veniva fatto da tantissime braccia umane, adesso è stato tutto automatizzato, sostituito da grandi macchinari supercostosi.

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In azienda, oltre a vedere il ciclo produttivo, da quando arriva il risone prodotto nell’azienda agricola, alle varie lavorazioni tra cui la parboilizzazione (riso che non scuoce per gli amanti del riso al dente), al centro ricerche dove hanno impianti pilota, piccoli impianti per riprodurre quello che avviene nello stabilimento, simulare tutti i processi produttivi, ai laboratori per l’analisi sensoriale e alle cabine di assaggio per i test di prova dei prodotti.

Nonostante tutto ciò, purtroppo in Italia siamo ancora i minori consumatori di riso, anche se ultimamente con le varie allergie alimentari il riso si sta sostituendo parecchio al frumento sottoforma di farine e di conseguenza pasta di riso, ecc.

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Altro errore che comunemente facciamo è quello di non saper scegliere il tipo adatto di riso per la realizzazione della ricetta che stiamo cucinando.  Per un’insalata di riso va bene anche un riso con un chicco più lungo come il Carnaroli Arborio. Per il riso bollito provate quelli profumati dal chicco sottile come il basmati, Aroma proposto da poco che è un riso aromatico ma italiano, Jasmine un riso che profuma di gelsomino che viene dalla Thailandia,  Rouge viene dalla Camargue ed è un riso rosso e profumo di nocciola, il riso venere o riso nero.  Se dovete fare un risotto usate il vialone nano dal chicco piccolo che cuoce prima e si addice a tutte le preparazioni di risotti. 
Piccoli consigli: non sciacquate mai il riso prima della cottura perché l’acqua fredda penetrando all’interno del chicco lo predispone allo sfarinamento. Fate la tostatura a secco senza olio né burro o cipolla nè vino. Non aggiungete il grasso ad inizio cottura ma solo alla fine per mantecare poi aggiungete il brodo gradualmente è andate in cottura. Per mantecare, se aggiungete l’olio evo invece del burro, avrete un riso più leggero. 

Molto interessante è anche la GUIDA GALLO che, grazie alla collaborazione di grandi chef , contiene 100 ricette con il riso.

Sperando di non avervi annoiato con il mio entusiasmo dopo questa visita, vi abbraccio

Lorena

Se volete guardate le ricette realizzate con il riso Gallo (risotto integrale ubriaco, riso venere terra e mare, riso rosso al salmone e mela verde)

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